La terra delle persone libere

Le banche sono private?

22.04.2013 01:32

Tra le cose che fanno imbestialire un libertario ci sono i luoghi comuni, soprattutto quelli che hanno a che fare con la critica al libero mercato.

Tra le affermazioni più comuni, ma meno aderenti alla realtà dei fatti, c'è quella che attacca le banche in quanto "private". In sostanza, si sostiene che le banche funzionerebbero male in quanto di proprietà di qualche soggetto non pubblico e in quanto poco controllate da soggetti pubblici.

Lascio ad altri post l'analisi della differenza tra la forma societaria (spa, srl, scarl, coop, ditta individuale) e l'effettiva proprietà di un'azienda, ma qui mi preme raccontare cosa sta avvenendo in Sardegna con la questione delle nomine ai vertici del primo istituto bancario isolano, il Banco di Sardegna.

Come riportano i principali quotidiani e i siti di approfondimento, la Fondazione Banco di Sardegna, che controlla il 49% delle azioni della banca - il restante 51% è di proprietà della BPER, Banca Popolare Emilia Romagna - periodicamente nomina il proprio cda e il proprio presidente. Una nomina tutta politica, fatta dai partiti politici con criteri politici. Al punto che il nuovo presidente della Fondazione dovrebbe essere Antonello Cabras, ex parlamentare, sottosegretario, governatore, consigliere regionale e politico di lungo corso nelle file dell'ex PSI, del PDS ed ora del PD. Da cui proviene anche l'attuale presidente Antonello Arru, naturalmente.

Ai fini del nostro ragionamento non ha grande importanza sapere che quasi tutta la nomenclatura bancaria sarda (al pari di quella italica) abbia un passato e un presente nel PD, nelle cooperative rosse e in generale nell'apparato dell'ex PCI. Un apparato che sa bene come gestire il potere.

Ciò che vorremmo far capire è che se le banche funzionano male, gran parte delle responsabilità vanno ricercate nella loro mission e nella loro proprietà. Che non è certo "privata", nel senso di sottoposta ad un regime di libera concorrenza. Ora, si può pensare che il PD, i partiti politici tutti, gli amministratori locali e gli ex parlamentari siano normali imprenditori paladini del libero mercato? Si può davvero credere che gli amministratori delle banche faranno di tutto per accattivarsi le simpatie dei clienti (la classica mission del mercato), oppure dovranno rendere conto a chi li ha nominati (la classica mission politico-pubblica)?

Le banche, ormai tutte controllate dalla politica - come ci insegnano i casi MPS, Antonveneta, BNL, Unipol - dovrebbero avere un ruolo fondamentale in una economia libera e in un sistema di libero mercato. Il fatto che non siano libere è la causa del loro cattivo funzionamento.

Nicola

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